Sganciato dal fiume del destino
vivo in un periodo effimero e meschino
senza fine e senza meta
morta l'anima d'amor e di poeta
Guardo le forme d'ali fatte
che corron su nel ciel così distratte
sono umani, coloro che i'osservo
piango e di pioggia mi detergo
Mentono, se vogliono qualcosa
rubano, se il mesto guardian riposa
favellan per cantar l'opinione
uccidono, s'è diversa sol nel nome
Immerso nel fluente degrado
ammaliante nelle forme e nel creato
mi ritrovo nei più orribili pensieri
il dì presente diverso non mi par da ieri
Fallisco, come quel che intorno ho sempre avuto
senza tempo pare il dì vissuto
sono degno di avere il rispetto dei miei cari?
quando salterei della morte il fosso a piè pari
Eppure qualche anima si salva
come un equilibrio temporale
ma combatte senza sosta nella selva
contro un mondo fallente di morale.